L’esperienza psicoanalitica vissuta da Goliarda Sapienza dopo il periodo di depressione, sfociato in un tentativo di suicidio passa dalla pagina scritta alla scena con tutto il carico di acuta e profonda consapevolezza, al tempo stesso personale e universale, sulla condizione femminile, priva di ogni pregiudizio morale: la scoperta delle fragilità e delle paure, dell’amore, della vita.
Il filo di mezzogiorno è il libro di una grande scrittrice, rimasta molto a lungo misconosciuta.
Goliarda Sapienza non ha avuto il bene di vedere pubblicato in vita il suo romanzo più grande, L’arte della gioia. Era una donna, e una donna fuori da tutti gli schemi e anche dalle ideologie politiche del suo tempo, ha combattuto la sua battaglia prima partigiana, poi femminista, sempre controcorrente, sempre contro il conformismo e lo ha fatto con tutti i mezzi che aveva a disposizione, primo fra tutti la scrittura. Nel 1969 era uscito per Garzanti un suo libro autobiografico e scandaloso, Il filo di mezzogiorno, ora ripubblicato da La nave di Teseo, che ripercorreva con lucidità e una straordinaria dovizia di particolari il suo percorso psicanalitico.
Goliarda insegue la sua memoria, insegue i ricordi, le sensazioni, le libere associazioni, lo psicoanalista la guida, la accompagna, la segue, e riuscirà a condurre la scrittrice dalle tenebre, nelle quali l’avevano sprofondata il ricovero in manicomio e i ripetuti elettroshock, alla luce della coscienza, al recupero della propria identità. È un corpo a corpo senza esclusione di colpi nel quale i ruoli si distorcono per poi riprendere forma e poi si scompongono ancora fino quasi a invertirsi.
Produzione in Tournée
"IL FILO DI MEZZOGIORNO" fa parte delle produzioni del Teatro di Napoli - Teatro Nazionale e farà tappa in queste città: