‘I figlie so’ piezze ‘i sfaccimma
ovvero
Nostra Medea di Cuma
testo e regia Mimmo Borrelli
con Milvia Marigliano, Mimmo Borrelli, Serena Brindisi, Agostino Chiummariello, Gennaro Di Colandrea, Geremia Longobardo
scene Luigi Ferrigno
costumi Enzo Pirozzi
luci Cesare Accetta
musiche Placido Frisone
LA MADRE
adattamento delle musiche alla scena Antonio Della Ragione
assistente alla regia Michele Schiano di Cola
assistente alle scene Armando Alovisi
direttore di scena Marcello Iale
capo macchinista Gigi Sabatino
fonico Julien Nigro
elettrista Ciro Petrillo
foto di scena Irene De Caprio
una produzione Teatro Stabile di Napoli
in collaborazione con Marina Commedia Società Teatrale
nuova produzione
La visione dello spettacolo è consigliata a un pubblico adulto
Mimmo Borrelli, pluripremiato autore di ‘Nzularchia e ‘A sciaveca – già prodotti dallo Stabile di Napoli – è questa volta anche regista di una sua opera: una Medea contemporanea ambientata in un antro/utero materno all’interno del quale si dipana un racconto mitico e rituale dalle tinte forti ed emozionanti. “Una cava – spiega Borrelli – un incavo che trasuda e inghiotte i personaggi in una melmosa fanghiglia amniotica fatta di escrescenze, di vegetazione marcia, di letame ammuffito, di un’umanità in decomposizione, messa a fermentare come su di una parete di mosto deforme. Lì è sprofondata la famiglia: nella deformazione astratta di una vagina esposta ad asciugarsi, dalle nefandezze dell’umidiccia memoria che torna e viene sepolta nel sottosuolo del ricordo amaro che infetta in ogni dove, come l’immondizia sepolta nelle campagne inquinate della zona flegrea. Il palco, dunque, si fa luogo della memoria s-confinata, dove si risvegliano i fantasmi, dove attori sacerdoti sono prigionieri interpreti di anime in pena, vittime di un passato i cui conti non tornano mai, ma che inesorabilmente ritorna”.