In scena, un viaggio allucinante e allucinatorio dentro le pulsioni autofagocitanti della scrittura, le ossessioni di una mente al limite, la fuga dalla follia e dalla solitudine attraverso l’eccesso, il parossismo, la farsa, l’ironia.
Reci, un’eccentrica scrittrice, o vecchia cantante fuori moda, dall’ambigua identità sessuale, dichiara di volersi – forse – suicidare perché non riesce a buttar giù le sue scandalose memorie. Ne sussegue un gioco di visioni, ricordi, evocazioni, improbabili balletti, telefonate schizofreniche, incontri misteriosi, tutti partoriti e messi in scena dalla mente sgangherata della Reci e
In scena, un viaggio allucinante e allucinatorio dentro le pulsioni autofagocitanti della scrittura, le ossessioni di una mente al limite, la fuga dalla follia e dalla solitudine attraverso l’eccesso, il parossismo, la farsa, l’ironia.
Reci, un’eccentrica scrittrice, o vecchia cantante fuori moda, dall’ambigua identità sessuale, dichiara di volersi – forse – suicidare perché non riesce a buttar giù le sue scandalose memorie. Ne sussegue un gioco di visioni, ricordi, evocazioni, improbabili balletti, telefonate schizofreniche, incontri misteriosi, tutti partoriti e messi in scena dalla mente sgangherata della Reci e costantemente doppiati, replicati, proiettati, come in un vertiginoso carnevale. Una grande e paradossale abbuffata di parole, per perdersi nel godimento puro dell’irrefrenabile coercizione desiderante della scrittura e rinunciare a dare un senso alla spiazzante brutalità della vita.