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L’OPERA DA TRE SOLDI
regia Luca De Fusco
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Massimo Ranieri è Mackie Messer nell’Opera da tre soldi che il regista Luca De Fusco porta in scena al Teatro di San Carlo dopo la prima assoluta al Napoli Teatro Festival Italia 2011. Un ruolo intrigante, quello del fascinoso delinquente protagonista della commedia di Bertolt Brecht, in cui l’attore napoletano impegna tutte le sue capacità di cantante, ballerino, interprete, acrobata, mattatore. Ad affiancarlo, Lina Sastri che canta nei panni della prostituta Jenny, e Gaia Aprea che interpreta Polly, la giovane moglie di Messer. Brecht aveva ambientato la vicenda
Massimo Ranieri è Mackie Messer nell’Opera da tre soldi che il regista Luca De Fusco porta in scena al Teatro di San Carlo dopo la prima assoluta al Napoli Teatro Festival Italia 2011. Un ruolo intrigante, quello del fascinoso delinquente protagonista della commedia di Bertolt Brecht, in cui l’attore napoletano impegna tutte le sue capacità di cantante, ballerino, interprete, acrobata, mattatore. Ad affiancarlo, Lina Sastri che canta nei panni della prostituta Jenny, e Gaia Aprea che interpreta Polly, la giovane moglie di Messer. Brecht aveva ambientato la vicenda – ispirata a un lavoro dell’inglese John Gay (L’opera del mendicante) – nei bassifondi della Londra vittoriana. Le scene di Fabrizio Plessi, tra i più grandi videoartisti italiani, trovano il loro punto di forza in una serie di televisori, con le immagini di Napoli in bianco e nero, a raccontare la città tanto nello sfacelo del secondo dopoguerra quanto nella sua evoluzione di metropoli postmoderna. La dimensione atemporale della rappresentazione viene accentuata dai costumi di Giuseppe Crisolini Malatesta, anch’essi giocati sulle mille gradazioni del bianco e del nero, quasi sulla scena si svolga un film degli anni Cinquanta. La musica di Kurt Weill, che affianca le atmosfere fumose dei cabaret della Repubblica di Weimar ai ritmi jazz d’Oltroceano, è affidata all’orchestra del San Carlo: una scelta legata alla ferma convinzione del regista che «le istituzioni culturali devono fare sistema per produrre grandi risultati».