NON SOLO MEDEA
testi antichi Euripide e Sofocle
testo contemporaneo L’Homme nouveau di Florian Hellwig, liberamente ispirato a Fort Europa di Tom Lanoye
ideazione e coreografia Emio Greco e Pieter C. Scholten
danzatori Ballet National de Marseille: Beatrice Cardone, Nonoka Kato, Yoshiko Kinoshita, Florine Pegat-Toquet, Maria Ribas, Aya Sato, Valeria Vellei,
Denis Bruno, Carlos Diez Moreno, Pedro Garcia, Andrès Garcia Martinez, Gen Isomi, Alejandro Longines, Kengo Nanjo, Francisco Rodrigues, Nadjibe Said, Nahimana Vandenbusshe, Anton Zvir
attrice Manuela Mandracchia
percussionnista Flora Duverger
assistente coreografico Victor Callens, Michel Bejar
film Ruben Van Leer
con la collaborazione di ICKamsterdam
drammaturgia Marieke Buytenhuijs, Jesse Vanhoek
montaggio musicale Pieter C. Scholten
musiche Pink Floyd, Arvo Pärt, Xenakis, Beethoven
luci Henk Danner
costumi Clifford Portier
costumiste Aurélia Lyon, Nicole Murru
equipe tecnica Rémi D’Apolito, Philippe Grosperrin, Alexandre Pago, Jean-Christophe Aubert
foto © T. Hauswald
si ringrazia ICKamsterdam
produzione Teatro Stabile di Napoli – Teatro Nazionale, Ballet National de Marseille (FR)
in collaborazione con Vaison Danses
Durata dello spettacolo: 1 ora e 15 minuti
Attraverso il corpo, tanto quanto le parole e la musica, Non solo Medea indaga la fatalità e la libertà umana di fronte alla violenza della nostra società. Uno spettacolo atemporale e universale in quanto le battaglie di ieri ricordano quelle di oggi e la rovina di Pompei rimanda alla fragilità del continente europeo. La voce di un’attrice restituisce tutta la modernità delle tragedie greche attraverso monologhi estratti da opere immortali quali Antigone (Sofocle), Edipo Re (Sofocle), Medea (Euripide), Ifigenia in Aulide (Euripide) e Antigone (Jean Anouilh). In sette parti – l’esposizione, il rifiuto, la presa di coscienza, il rimpianto, l’accettazione, la rivolta, l’esodo – Non solo Medea interroga con forza la nozione di determinismo in una società in crisi e si fa portatrice, in uno slancio catartico, d’un desiderio di cambiamento.
Il corpo di diciassette danzatori risponde alle parole dei drammi antichi sul suono delle percussioni dal vivo. L’intenso dialogo tra i danzatori, l’attrice e il percussionista amplifica la tensione drammatica suscitata dall’amore e dalla lotta che caratterizzano questa creazione. Il passato e il presente si sfiorano e si urtano su uno sfondo musicale energico e potente, che attinge tanto al repertorio dei Pink Floyd, quanto ad alcuni estratti delle Sinfonie di Beethoven e Mahler.
Emio Greco –Pieter C. Scholten