L’ORIGINE DEL MONDO – ritratto di un interno

Torna in una edizione profondamente rinnovata lo spettacolo L’origine del mondo ritratto di un interno con Concita De Gregorio, Lucia Mascino, Alice Redini.

Al centro dell’opera, chiusa in un interno familiare, c’è un viaggio in una condizione, quella della depressione. “Indago? Scrive Lucia Calamaro nelle sue note, la coscienza di una Persona in lotta con la depressione. Che ne uscirà, ma non sarà facile. Quello che lei ne sa, quello che in fondo a lei significa e a cui appartiene, malgrado e aldilà di lei; esploro gli stati d’animo mortificati di una Figlia adultizzata, la sua assenza di modelli, la sua tenacia; tratteggio l’indifferenza, la rabbia e l’impotenza di tutti gli altri, quelli che si ritrovano a gestire una persona depressa, senza sapere come. Intanto, diversamente, ma certo si vive.” “In fondo, da cosa è composta la vita di un essere umano: un corpo e i suoi andazzi, una mente e i suoi rovelli, le cose e la necessità di gestirle e poi gli altri, tutti gli altri, sotto forma di affetti, rivali, problemi, salvezza, ristoro, passione, legami, vantaggi, limiti”.

Quando Lucia Calamaro mi ha proposto, annota Concita De Gregorio, di interpretare una delle protagoniste di questo testo prodigioso, che conoscevo nella sua prima versione e che avevo tanto amato, stavo attraversando un periodo molto impegnativo della mia vita. Tutto era radicalmente cambiato in un momento e mai avrei immaginato, allora, di avere forza e tempo di assumermi una così grande responsabilità. Lucia è stata travolgente, così luminosa e convincente da indurmi per una volta ad abbandonare il controllo e fidarmi, affidarmi: alla sua scelta, al suo sguardo, al suo enorme talento. Per fortuna. Entrare in prova, mettersi alla prova è stata un’inattesa fonte di gioia e di cura – la bellezza, infatti, cura. Il mio amore e il mio lavoro per il teatro è antico, risale alla giovinezza, ma è la prima volta che sono in scena con parole non scritte da me. Da qualche parte tuttavia è come se lo fossero, tanto profonda è stata tra noi la sintonia. Che dono, gli incontri. L’origine del mondo (che poi è la fine, e poi di nuovo un inizio) è un testo potentissimo sul tempo che viviamo. Corre fra tre generazioni e definisce la circolarità e la ricorrenza di fragilità e paure, solitudini, sentimento di impotenza e di spaesamento rispetto all’imperioso rumore cupo del mondo. Ma abbiamo riso tanto, in questi mesi, con Alice Redini, Lucia Mascino e con l’altra Lucia nostra suprema guida, tumultuoso genio. Si è riso tantissimo: anche riuscire ancora a ridere è una cura e forse persino un’indicazione di rotta. Prendersi troppo sul serio porta difatti sempre fuori pista. Mi auguro, ci auguriamo che condividere con noi questa esperienza possa portare anche a voi, magari insieme a qualche sempre benvenuto dubbio e pensiero, il principio di un sorriso.

L’origine del mondo si articola in tre atti:

I Atto Donna melanconica al frigorifero

II Atto Certe domeniche in pigiama

III Atto Il silenzio dell’analista