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SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE

di Ruggero Cappuccio
liberamente ispirato all’opera di William Shakespeare
regia Claudio Di Palma
con Isa Danieli, Lello Arena
Fabrizio Vona
e con Renato De Simone, Enzo Mirone, Rossella Pugliese, Antonella Romano
scene Luigi Ferrigno
musiche Massimiliano Sacchi
costumi Annamaria Morelli
foto di scena Nico Beardo – Foto Studio Azais
produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro in collaborazione con Officine Culturali della Regione Lazio Bon Voyage, Festival Teatrale di Borgio Verezzi e Civit’Arte 2015

durata: 2h e 10′ compreso intervallo

Lello Arena e Isa Danieli, due grandi interpreti del teatro italiano, porteranno in scena il testo di Shakespeare Sogno di una notte di mezza estate nella riscrittura di Ruggero Cappuccio che tra fedeltà ed irriverenza riorchestra il “Sogno” per cercare ulteriori rifrangenze all’incanto musicale della lingua del bardo. La regia e la scena ne assecondano la lettura trasformandosi, per amplificare il suono, in una sorta di grande, onirico e vagamente circense carillon.

Nel perimetro simbolico della sala di un antico palazzo napoletano, Titania e Oberon attivano una drammaturgia di capricci e smanie riducendo le sorti degli uomini a fragili trame da vecchio teatro dei burattini. I due, come schegge di dei precipitati in terra, continuamente sospesi fra sonno e veglia, inscenano armonie, assecondano discordie, conducono con estro malaccorto una regia dei  sentimenti umani. Le loro parole/note contrappuntano la polifonia dei surreali ospiti del palazzo (pupazzi, elfi, musicisti, attori), dettano sintonie tra lirismo e antiche tradizioni narrative, reinventano fascinazioni favolistiche, si fanno poetiche o scurrili a richiamare le alternanze emotive del mondo ispirativo shakespeariano.

Tra fedeltà ed irriverenza, la scrittura di Cappuccio riorchestra il “Sogno” per cercare ulteriori rifrangenze all’incanto musicale della lingua shakespeariana. La regia e la scena ne assecondano la lettura trasformandosi, per amplificarne il suono, in una sorta di grande, onirico e vagamente circense carillon.

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