11 – 22 maggio 2005
Emilia Romagna Teatro Fondazione, Festival d’Avignon, Le Volcan – Scène nationale du Havre Maison de la Culture de Bourges, Scène national de Sète, Spielzeiteuropa Berliner Festspiele, Teatro di Roma, Théâtre de la Cité – Théâtre national de Toulouse. In collaborazione con Fondazione Orestiadi di Gibellina
Urlo
ideazione e regia Pippo Delbono
con Fadel Abid, Dolly Albertin, Gianluca Ballarè,Raffaella Banchelli, Viola Brusco, Bobò, Enkeleda Cekani, Margherita Clemente, Piero Corso, Pippo Delbono, Lucia Della Ferrera, Ilaria Distante, Claudio Gasparotto, Gustavo Giacosa, Simone Goggiano, Elena Guerrini, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Mr. Puma, Pepe Robledo, Marzia Valpiola
con la partecipazione di Umberto Orsini e della Contrabbanda di Luciano Russo
voce Giovanna Marini
scene Philippe Marioge
luci Manuel Bernard
Urlo è il grido. Quello del neonato, ma anche lo strazio del torturato, la furia dell’arrabbiato che chiede la fine del tempo iniquo, proclama l’urgenza di un mondo più umano. Nella lingua dei poeti Urlo è anche l’ululato del vento, dei lupi e della schiera dei potenti, il ringhiare dei cani da guardia dell’ordine dominante, il clamore della moltitudine del popolo non sottomesso. Come sempre il lavoro di Delbono nasce dentro alla vita, coi corpi e con le voci di coloro con cui ha scelto di condividere quel viaggio, di interrogarsi, di raccontare. Tema di Urlo è il potere, nelle sue molteplici forme: il potere politico e religioso, quello della cultura ma anche i meccanismi di dominio celati nel ricatto sentimentale e nell’intreccio delle nostre relazioni. Con questo spettacolo Pippo Delbono torna al liguaggio fisico-vocale dei suoi primi spettacoli, a un teatro del corpo che danza, del gesto silenzioso che sa raccontare, mentre la voce e il canto diventano l’urgenza a dire e le parole si caricano di senso. Il gruppo di lavoro è costituito dai compagni “storici” di Delbono insieme ad alcune presenze inedite che portano nel lavoro il proprio bagaglio artistico e la propria esperienza, e ne arricchiscono di altri timbri il linguaggio. Mondi diversi, dunque, in un vitale confronto. La grande compositrice e cantante Giovanna Marini e la Banda Musicale di Testaccio, rappresentano per Delbono il rapporto con la tradizione popolare, il contatto con la gente, la limpidezza di una voce che non è stanca di denunciare. Umberto Orsini è il grande attore di tradizione, che ama però anche le sfide, i testi “difficili”, che ha saputo conservare curiosità e freschezza dinanzi a nuove forme di teatro. Urlo è un grido di collera scagliato contro i potenti, ma anche un grido d’amore, lanciato a chi vuole ancora ascoltare.
Celebrata star nel firmamento della scena europea, Pippo Delbono, dopo qualche anno di assenza, ritorna a Napoli con Urlo, lo spettacolo che il regista ligure presenterà in Francia, nell’atteso debutto al Festival d’Avignon