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WEEK-END

di Annibale Ruccello

MASCHIO ANGIOINO, TEATRO POLITEAMA 30 Luglio 2020   1 Agosto 2020
Maschio Angioino, Teatro Politeama, 1 Gennaio ore 21.00 e
Maschio Angioino, Teatro Politeama, 1 Gennaio ore 21.00 e
Maschio Angioino, Teatro Politeama, 8 Gennaio ore 21.00 e
30/07/2020 ore 21.00
31/07/2020 ore 21.00
01/08/2020 ore 21.00

WEEK-END

di Annibale Ruccello
regia Enrico Maria Lamanna
con Maria Pia Calzone, Totò Onnis, Matteo Bossoletti
scene Massimiliano Nocente
costumi Teresa Acone
luci Stefano Pirandello
musiche originali Claudio Simonetti
tema musicale Week end (1984) Carlo de Nonno
assistente alla regia Augusto Casella
direttore di scena Nicola Grimaudo
datore luci Fulvio Mascolo
fonico Paolo Vitale
sarta Annalisa Riviercio
assistente alla regia stagista Marialourdes Giaquinto
assistente direttore di scena stagista Rosa Palma
foto di scena Marco Ghidelli
realizzazione scene Tecnoscena, Tappezzeria Niespolo
realizzazione costumi Annamode, Maurizio Bazar
materiale tecnico Gelato Equipment
trasporti Autotrasporti Criscuolo

in collaborazione con Accademia di Belle Arti di Napoli/Cattedra di Regia – prof. Enrico De Feo

produzione Teatro Stabile Napoli – Teatro Nazionale

Durata: 1 ora e 40 minuti (atto unico)

Enrico Maria Lamanna mette in scena uno dei testi chiave del drammaturgo prematuramente scomparso di Castellamare di Stabia Annibale Ruccello Week end. Tutta la vicenda sembra uscita da alcune pagine della scrittrice Patricia Highsmith, ma Annibale Ruccello amava anche il cinema thriller e horror, infatti in questa pièce troviamo anche il thriller e l’horror degli anni 80, basti pensare ad Halloween di John Carpenter e Vestito per uccidere di Brian De Palma. La protagonista Ida è un insegnante zoppa del sud trapiantata in una provincia di Roma che arriverà a parlare un dialetto oscuro dell’entroterra del sud, un dialetto magico come una cabala, come un esorcismo che terminerà in un profondo delirio misto al pianto. Un pomeriggio d’estate, un venerdì del 1984, Ida fa salire a casa sua un idraulico e… da qui tra canzoni di Mina, sapori francesi da nouvelle vague, sospiri, pensieri non detti, sudori, caldo e favole antiche, come in un thriller si consuma la storia.