Prezzo biglietti: platea 20 € | palchi 12 €
Tutto nasce e prende spunto dalla ipotetica visita dell’editore Auguste Poulet Malassis al capezzale Charles Baudelaire.
Il Poeta rievoca nel dialogo con l’amico e mecenate, le tappe ed i percorsi della propria vita letteraria, unita a frammenti della sua vita civile, sociale, affettiva……
In questo dialogo trovano posto rivelazioni, frasi e concetti poetici, riferimenti all’Opera dell’Artista, piccoli e grandi argomenti a volte addirittura sconosciuti e/o mai approfondite da parte dei cultori dell’argomento, e tutto questo grazie ad una minuziosa ricerca e all’immaginazione coerente ed appassionata di Luca Cedrola, l’autore del libro cui ci ispiriamo: “Il compleanno di Charles Baudelaire”
Grazie ad un uso equilibrato della tecnologia, ai personaggi teatrali presenti in carne ed ossa, sulle pareti utilizzate di volta in volta come schermi, si alterneranno immagini di personaggi evocati, di strade, di stanze, di cimiteri, di facce e luoghi a fare da corolla alle parole forti, profonde, disperate del protagonista…
Nota di regia
In tempi bui, nei quali anche lo Spettacolo, l’Arte creativa in generale, “l’intrattenimento” nel senso più ampio del termine, guarda obbligatoriamente alla “leggerezza” (per carità, stato di fatti e cose che non mi sento di contestare spocchiosamente, ma di relegare, questo sì, al ruolo di spuntino, di aperitivo per la mente e per l’intelligenza), la funzione principe del Teatro – quella di toccare anima e cuore, sentimenti emotività attraverso concetti, storie, allegorie è relegata in stanze buie. Andare a Teatro ed essere costretti ancora a pensare, riflettere, ragionare, sembra un impegno oramai troppo gravoso, quella goccia che potrebbe far debordare dal vaso…
Solo il mio malsano “spirito di contraddizione”, di rivalsa sull’appiattimento delle trame Culturali che fino a qualche anno fa ci hanno governati, mi ha spinto a leggere un libro bellissimo, semplice ma ricco di amore e di sapori, come quello scritto da Luca Cedrola, intitolato “Il compleanno di Charles Baudelaire” con una prospettiva attiva nel viverlo intensamente, profondamente, di immaginarne i contenuti, guardarlo scorrere come in un film.
Ho visto davanti ai miei occhi prendere corpo, carne e sangue la figura grande, struggente, disperata di Charles Baudelaire… mi è piaciuto inventarmi affinità e condivisioni… da qui ad immaginarlo in scena, su di un palcoscenico, avvolto dalle polveri sacre, dalle luci, dalla musica… ho pensato, forse presuntuosamente, di farne un opera Teatrale…
Scommessa azzardata? Invendibile? Poco “commerciale”? Si! Vivaddio! Un gesto di amore per la parola detta da un Attore, in quel rituale antico, prezioso, nobile, che il Teatro è stato per millenni.
Un atto d’amore per il Teatro fatto senza calcolo, senza convenienze, per amore… solo per amore, tutto qui.
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