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OMISSIS
drammaturgia e regia Alessandro Paschitto
con Anna Gualdo, Raimonda Maraviglia,  Francesco Roccasecca, Giuseppe Sartori
e con Luca Romano de Magistris
scene Luigi Ferrigno
disegno luci Carmine Pierri
disegno sonoro Tommy Grieco
direttore di scena Nicola Grimaudo
assistente scene Rosita Vallefuoco
sarta Roberta Mattera
foto di scena Ivan Nocera
un progetto di Ctrl+Alt+Canc
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

nell’ambito della collaborazione fra i Premi Leo de Berardinis per artisti e compagnie under 35 e Nuove Sensibilità 2.0 – 2022 promossi rispettivamente da Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e Teatro Pubblico Campano

Durata: 1 ora (atto unico)

 

Omissis è un’intelligente e cinica narrazione del vacuo, un testo sulla difficoltà del comunicare, affrontata con ironia, omettendo il tema stesso della drammaturgia.
«Cosa in questo momento è assolutamente necessario dire? Cosa succede se si prova a dirlo veramente?» si chiede Alessandro Paschitto nelle sue note. «A furia di parlare, tutto si fa meno chiaro. Tutto più indeterminato. A un certo punto non è più rilevante il dove né il quando, il cosa né il perché. Non conta nemmeno il chi. Ogni cornice situazionale viene disattesa. La domanda si rigenera e la risposta è un parto mostruoso che si rinnova continuamente.
Il linguaggio, un mare in cui si annega, un demone che ci possiede senza preavviso. Una cosa innominata che ci trapassa crivellandoci, che riappare sempre trasformata in forme nuove. Eppure così vicina a un senso, a una soluzione, una salvezza che sempre ci sfugge. Continuiamo a parlare. Alienati in balia delle parole, un attimo prima di perderci, ci ritroviamo».

Testo vincitore del Premio Nuove Sensibilità 2.0 – 2022
Motivazione. La giuria di Nuove Sensibilità 2.0 nell’edizione 2022 ha deciso di premiare Omissis per la sua intelligente e cinica narrazione del vacuo. Attraversando un filone postdrammatico l’autore, con uno stile pungente e a tratti provocatorio, racconta la difficoltà del dire, riflette sulla facile capacità del distrarsi e riesce con acuta ironia ad omettere il tema stesso della drammaturgia. Si presenta come un testo che nella sua stessa natura abbatte le barriere dell’aristotelico, fa a brandelli i personaggi e inscena la scelta del tema senza mai permettersi di affrontarlo, divagando in distrazioni futili come spesso la vita riesce a fare senza farsene accorgere. Omissis parla dell’oggi, di questo tempo così difficile da narrare di cui è possibile dire soltanto omettendo di “stare facendolo”.

2° Premio al Premio InediTo – Colline di Torino 2022
Finalista al Premio Hystrio Scritture di Scena 2020

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