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NON TUTTO È RISOLTO

di Franca Valeri, regia Giuseppe Marini

TEATRO MERCADANTE 9 Aprile 2013   14 Aprile 2013
ore 21.00
ore 21.00
ore 17.30
ore 21.00
ore 21.00
ore 18.00

NON TUTTO È RISOLTO

con Franca Valeri, Licia Maglietta, Urbano Barberini, Gabriella Franchini

scene Alessandro Chiti
costumi Mariano Tufano
produzione Societa’ per Attori

In abbonamento a scelta

Una delle più straordinarie attrici italiane di sempre decide di raccontare se stessa muovendosi in bilico sul filo fra realtà e immaginazione. Non tutto è risolto è una commedia con cui Franca Valeri ha deciso di ripercorrere la propria esistenza in modo spontaneo, attraverso una caotica e divertente sarabanda di episodi, aneddoti, frammenti e riscritture delle memorie di una vita. Un modo per dare un corpo e una voce ai fantasmi del passato, ma anche per esorcizzare la vecchiaia e tutte quelle lacune o quei punti grigi della

Una delle più straordinarie attrici italiane di sempre decide di raccontare se stessa muovendosi in bilico sul filo fra realtà e immaginazione. Non tutto è risolto è una commedia con cui Franca Valeri ha deciso di ripercorrere la propria esistenza in modo spontaneo, attraverso una caotica e divertente sarabanda di episodi, aneddoti, frammenti e riscritture delle memorie di una vita. Un modo per dare un corpo e una voce ai fantasmi del passato, ma anche per esorcizzare la vecchiaia e tutte quelle lacune o quei punti grigi della memoria che essa comporta. Così, fra rimandi veritieri e citazioni sbagliate, Non tutto è risolto diviene un eccentrico e vitale cortocircuito fra personaggio e persona, un ritratto agrodolce e brillante di una vita consacrata alla recitazione e alla scena.
Uno spettacolo divertente e coraggioso, in cui Franca Valeri parla a se stessa e al suo pubblico delle naturali scadenze della vita con incredibile leggerezza e spiccata sensibilità.
“La commedia – scrive l’autrice in una sua nota –  “è stata scritta per ‘questi interpreti’e il fatto già la colloca in una tradizione teatrale. Il dialogo dunque nasce con le sue voci e forse per questa esigenza ho tanto spesso scritto per me stessa. Perché il titolo? Mi sono egoisticamente aggiudicata una protagonista che al crepuscolo di una vita lunga e avventurosa, reale quanto inventata, l’infelicità scartata con un colpo di tacco, il protagonismo raggiunto con la follia, i legami affettivi temuti come armi, sembra decisa a chiudere le sue partite ancora aperte con gli ultimi co-protagonisti della sua esistenza, siano essi persone, luoghi o oggetti. Ma basta anche una piccola mossa all’accanito giocatore per restare ancora, appunto, in gioco. Per lei una cameriera e una bellissima stufa. La vita potrà ancora divertirla? Dopo tutto, dice la signora, “non era nelle intenzioni del Creatore farci divertire”.