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LILLIPUPA

di Nicola Fano, regia Antonio Calenda

TEATRO SAN FERDINANDO 26 Dicembre 2008   4 Gennaio 2009
date da definire

LILLIPUPA

di Nicola Fano
regia Antonio Calenda
con Angela Pagano, Ivano Schiavi, Agostino Oliviero, Pierangelo Fevola, Massimo Biclungo
scene Pier Paolo Bisleri
costumi Stefano Nicolao
musiche originali ed elaborazioni di Pasquale Scialò
una produzione Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia / Ente Teatro Cronaca

Un gradito ritorno nel teatro che la vide al fianco di Eduardo, quello di Angela Pagano, indimenticabile protagonista di 8 pezzi inutili di Antonio Capuano e di Zingari di Davide Iodice, entrambi prodotti dal Mercadante nel 2005 e nel 2006.

Lillipupa è uno spettacolo dedicato alla “posteggia”, quella musica fatta in strada o nei ristoranti per strappare pochi soldi, un sorriso e soprattutto la benevolenza di spettatori occasionali; un genere nato a Napoli alla fine dell’Ottocento e nel quale hanno fatto la loro gavetta dozzine di artisti (cantanti, attori, musicisti) poi diventati celebri in ambiti più consolidati. Fra questi anche la stessa Pagano che proprio nella “posteggia” ha fatto il suo debutto, accompagnando le esibizioni del padre Pasquale, maestro di mandolino considerato uno dei “posteggiatori” napoletani più affermati dagli anni Quaranta in poi.
Il testo, scritto appositamente da Nicola Fano, racconta la storia di Armanda Verderame, una donna dai contorni incerti della quale si sa solo che ha avuto un passato da amatissima “posteggiatrice” bambina negli anni dell’immediato dopoguerra, in una Napoli travolta dalla miseria, dalla speranza e dalla corruzione. In quella stagione Armanda affonda i suoi ricordi rievocando la complessa figura di Lillipupa, ella stessa mitica cantante-bambina dell’epoca, che attraversò i fasti della “posteggia” tenendo concerti per i militari americani, per la gente comune e per gli intellettuali innamorati di canzoni. Ma è un passato controverso che torna costantemente, pervadendo di sé il difficile presente della Napoli del terzo millennio. Naturalmente, fulcro dello spettacolo non può che essere la grande canzone napoletana dei quali i “posteggiatori” sono stati amatissimi interpreti. Da A Marechiare a ‘O sole mio, da Io t’ho incontrata a Napoli a Mamma, da Simmo ‘e Napule, paisà a Ciccio Formaggiofino a tante altri canzoni celeberrime, nella rielaborazione di Pasquale Scialò, rivivono in questo spettacolo suonate dal vivo da tre musicisti come nella migliore tradizione della “posteggia”.