Alla presenza di Raffaele La Capria martedì 11 marzo debutta al Ridotto del Mercadante lo spettacolo

FIORI GIAPPONESI

con regia e musiche originali di Paolo Coletta

in scena fino a domenica 16 marzo

col quale si chiude il ciclo di teatro e letteratura

dedicato all’autore di Ferito a morte

Si chiude con la messa in scena firmata da Paolo Coletta di Fiori giapponesi – al Ridotto del Mercadante dall’11 al 16 marzo prossimi – il ciclo di spettacoli tratto dalle opere di Raffaele La Capria presentati nella sala al primo piano del teatro di piazza Municipio dallo scorso 14 gennaio. Alla presenza del loro autore sono andati in scena i testi L’amorosa inchiesta con la regia di Luca De Fusco interpretato da Gaia Aprea, Guappo e altri animali del regista Francesco Saponaro con Giovanni Ludeno e Leone Curti, La neve del Vesuvio diretto e interpretato da Andrea Renzi, Letteratura e salti mortali di e con Claudio Di Palma.

Paolo Coletta firma ora l’allestimento che chiude la rassegna di teatro e letteratura promossa dallo Stabile e accolta con successo di pubblico e da unanimi consensi di critica.

Nelle scene di Luigi Ferrigno, i costumi di Zaira de Vincentiis e il disegno luci di Gigi Saccomandi recitano e cantano Mario Autore, Daniela Fiorentino, Massimiliano Foà e Mercedes Martini.

In linea con la ricerca cara al regista di teatro musicale, la messinscena raccoglie dodici dei cinquantacinque “raccontini” che compongono il libro, riproposti in forma di piccola opera buffa contemporanea per quattro attori/cantanti: due donne e due uomini. Dodici parabole, a volte comiche a volte tragiche, ma immancabilmente leggere, sull’amore, il dolore, l’adolescenza, la vita che sfugge, la ricerca della felicità, con sullo sfondo, come fosse il ricordo di un brutto sogno, gli anni di Piombo durante i quali i Fiori vennero scritti.

«Il centro dell’esplorazione – scrive Paolo Coletta nelle note – è la famiglia. Dai cinquantacinque racconti di Fiori giapponesi di Raffaele La Capria ne sono stati estratti dodici, che formano, intersecati tra loro, un’ulteriore drammaturgia. La storia è concentrica come i tre cubi della scena, fatti di confini di tende. Dietro si nascondono i pensieri, i ricordi rielaborati, gli incubi di un uomo. Egli scrive un diario, perché il tempo non cancelli con la propria corsa la sua vita. Vuole scrivere, deve scrivere. O, se non può, assoldare un Garante a spiarlo, che riporti ogni più piccolo particolare della sua esistenza: riflessioni sociali e politiche, pezzi di letteratura, avvenimenti del mondo. Tutto questo e le figure della propria famiglia sono dentro il suo diario; gente che passa, sempre trasfigurata da uno sguardo che oggi definiremmo inconscio. Uno specchio che assume le sembianze della moglie, della figlia, e di un ragazzo, il suo alter ego. Un flusso di coscienza in uno spazio mentale dove la successione del tempo non esiste più, si confonde e si accavalla. Dialogando con gli spettri dei propri incubi, per quest’uomo la più grande preoccupazione è passare attraverso la vita senza riuscire a fermarne i particolari, senza provare nessun sentimento».

Durata dello spettacolo: 50 minuti

Orari: 11, 12, 14 e 15 marzo alle 21.00 | 13 e 16 marzo alle 18.00

Info: tel. 081.5524214 | www.www.teatrostabilenapoli.it

Biglietteria: tel. 081.5513396 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it