Toni Servillo recita Eduardo nel teatro di Eduardo.

Dal 29 ottobre al 9 novembre 2014 al Teatro San Ferdinando di Napoli

LE VOCI DI DENTRO di Eduardo De Filippo diretto e interpretato da Toni Servillo

spettacolo inaugurale della nuova Stagione del Teatro Stabile di Napoli

omaggio al grande maestro della scena del ‘900 a 30 anni dalla scomparsa

 

Dopo il grandissimo successo riscosso lo scorso gennaio ritorna – da mercoledì 29 ottobre a domenica 9 novembre – al Teatro San Ferdinando di Napoli lo spettacolo Le voci di dentro di Eduardo De Filippo diretto e interpretato da Toni Servillo, accompagnato in scena da Peppe Servillo. Un appuntamento importante con il quale il Teatro Stabile di Napoli diretto da Luca De Fusco inaugura la Stagione 2014/2015, omaggio alla figura e all’opera di Eduardo De Filippo a 30 anni dalla scomparsa avvenuta il 31 ottobre del 1984 a Roma.

Salutato da un travolgente successo di pubblico e critica, nello spettacolo, insieme a Toni Servillo nel ruolo del protagonista Alberto Saporito, recitano Chiara Baffi (Maria, cameriera), Betti Pedrazzi (Rosa Cimmaruta), Marcello Romolo (Michele, portiere), Peppe Servillo (Carlo Saporito), Gigio Morra (Pasquale Cimmaruta), Lucia Mandarini (Matilde Cimmaruta), Vicenzo Nemolato (Luigi Cimmaruta), Marianna Robustelli (Elvira Cimmaruta), Antonello Cossia  (Un  brigadiere),  Daghi  Rondanini  (Zi’  Nicola), Rocco  Giordano   (Capa d’Angelo), Maria Angela Robustelli (Teresa Amitrano), Francesco Paglino (Aniello Amitrano). Le scene sono di Lino Fiorito, i costumi di Ortensia De Francesco, le luci di Cesare Accetta, il suono di Daghi Rondanini. Una produzione Teatri Uniti, Piccolo Teatro di Milano-Teatro d’Europa, Teatro di Roma.

«Le voci di dentro è la commedia dove Eduardo, pur mantenendo un’atmosfera sospesa fra realtà e illusione, rimesta con più decisione e approfondimento nella cattiva coscienza dei suoi personaggi, e quindi dello stesso pubblico. L’assassinio di un amico, sognato dal protagonista Alberto Saporito, che poi lo crede realmente commesso dalla famiglia dei suoi vicini di casa, mette in moto oscuri meccanismi di sospetti e delazioni. Si arriva ad una vera e propria “atomizzazione della coscienza sporca”, di cui Alberto Saporito si sente testimone al tempo stesso tragicamente complice, nell’impossibilità di far nulla per redimersi. Eduardo scrive questa commedia sulle macerie della seconda guerra mondiale, ritraendo con acutezza una caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società, non solo italiana, per i decenni a venire. E ancora oggi sembra che Alberto Saporito, personaggio-uomo, scenda dal palcoscenico per avvicinarsi allo spettatore dicendogli che la vicenda che si sta narrando lo riguarda, perché siamo tutti vittime, travolte dall’indifferenza, di un altro dopoguerra morale».

 

Affresco corrosivo della nostra società, in cui l’odio e l’invidia sono i convitati di una cena che si consuma ogni giorno tra ipocrisia e corruzione morale.

«Eduardo De Filippo è il più straordinario e forse l’ultimo rappresentante di una drammaturgia contemporanea popolare», spiega Toni Servillo. «Dopo di lui il prevalere dell’aspetto formale ha allontanato sempre più il teatro da una dimensione autenticamente popolare. È l’autore italiano che con maggior efficacia, all’interno del suo meccanismo drammaturgico, favorisce l’incontro e non la separazione tra testo e messa in scena. Affrontare le sue opere significa insinuarsi in quell’equilibrio instabile tra scrittura e oralità che rende ambiguo e sempre sorprendente il suo teatro. Il profondo spazio silenzioso che c’è fra il testo, gli interpreti ed il pubblico va riempito di senso sera per sera sul palcoscenico, replica dopo replica».

 

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Teatro San Ferdinando | Napoli, Piazza Eduardo De Filippo 20

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