La città (s)velata di Davide Iodice

Al Teatro San Ferdinando domenica 19 aprile alle 21.00 in scena Il velo / The veil

condotto e diretto da Davide Iodice

con protagonisti gli attori

Gemma Carbone, Kristin Falksten, Peter Jägbring

Harriet Ohlsson, Caroline Sehm, Robert Soderberg, Linda Wardal

Dopo Napoli Il velo / The veil andrà in scena il 29 aprile al Folkteatern di Göteborg

Il velo / The veil, lo spettacolo in scena domenica 19 aprile alle 21.00 al Teatro San Ferdinando, è frutto del workshop che il regista Davide Iodice ha diretto e condotto dallo scorso 23 marzo a Napoli con gli attori Gemma Carbone, Kristin Falksten, Peter Jägbring, Harriet Ohlsson, Caroline Sehm, Robert Soderberg, Linda Wardal, provenienti da Göteborg (Svezia).

Prodotto dal Teatro Stabile di Napoli con il Folkteatern di Göteborg, Il velo / The veil è stato realizzato nell’ambito del progetto finanziato con il sostegno della Commissione Europea, Città in scena / Cities on stage, giunto al quarto anno di attività, del quale il Teatro Stabile di Napoli è partner con il Théâtre National di Bruxelles, l’Odéon-Théâtre de l’Europe di Parigi, il Festival d’Avignon, il Teatrul National Radu Stanca di Sibiu, il Teatro de La Abadía di Madrid e il Folkteatern di Göteborg.

In scena, i sette interpreti selezionati da Davide Iodice lo scorso gennaio a Göteborg, restituiranno al pubblico i loro incontri e le loro suggestioni di luoghi e simboli della città, a partire dal Cristo velato della Cappella Sansevero, al Pulcinella di Bruno Leone, al monaciello, ai vasci dei quartieri, a Piazza Mercato, a Scampia, agli incontri-testimonianze con il musicista Daniele Sepe, lo scrittore Maurizio Braucci, il giornalista Pierluigi Razzano.

Guidati dalla piccola comunità degli attori e degli allievi attori della Scuola Elementare del Teatro – il laboratorio permanente di arti sceniche che Davide Iodice conduce presso l’ex Asilo Filangieri di Napoli con la collaborazione di Michele Vitolini – e accompagnati dai tirocinanti di lingua svedese dell’Università “l’Orientale”, gli attori sono stati partecipi di un percorso creativo a tappe, “trasformando i luoghi comuni in luoghi della comunità, e le figure della tradizione in persone che parlano oggi”.

A proposito di questo suo lavoro il regista dichiara: “Vivo e lavoro a Napoli, città indicibile perché troppo detta, impossibile da ‘mettere sulla scena’ perché infinito teatro di se stessa. Tutto quello che faccio si nutre del rapporto con questa città, esplicitarlo in un unico tema sarebbe per me impossibile. Diventa allora importante, più del ‘tema’, la pratica scenica da condividere con il gruppo di giovani performers svedesi. La mia si basa su almeno due elementi riconoscibili: la ricerca in prima persona di una materia ‘esistenziale’ che superi la scena; la creazione di gruppi che mettano a  contatto specialisti della scena  e ’specialisti dell’esistenza’. Ho immaginato allora una ricerca, divisa in tanti percorsi quanti sono i performers, che segnino una sorta di geografia sentimentale della città. Ogni attore è stato affidato a una guida che per vissuto o per conoscenza ha rivelato un aspetto specifico della città: la resistenza sociale e culturale, il disagio, la teatralità, la ritualità magico – religiosa, e così via; accompagnando il performer in un viaggio secondo quella traiettoria. Il performer è stato chiamato ad appuntare giorno dopo giorno sulla pagina bianca della scena le ‘impressioni’ e i reperti documentali ed emotivi di quel percorso. Siamo partiti da un’immagine e da un luogo: il velo del Cristo della Cappella di San Severo, nel cuore del centro antico della città e lo abbiamo assunto come elemento fisico e simbolico alla base della creazione. Il velo, rivela e nasconde, trattiene e custodisce quel corpo che sembra perennemente sul punto di risorgere. Così Napoli m’appare”.

Durata dello spettacolo 1h e 30’ Ingresso: posto unico 5 €

E’ consigliata la prenotazione alla biglietteria del teatro al numero 081.5513396 Info: tel. 081.5524214 | www. www.teatrostabilenapoli.it

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