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LE DUE GEMELLE

regia Lello Serao

RIDOTTO DEL MERCADANTE 20 Febbraio 2006   9 Novembre 2007
date da definire

Le due gemelle

anonimo

regia Lello Serao

personaggi e interpreti

Don Nicefaro Scognapigne, negoziante | Antonio Conforti
Don Procopio Mussustuorto, suo amico | Niko Mucci
Donna Carolina Spennamarvizze,
proprietaria della pensione
| Caterina Pontrandolfo
Irene Tagliulina, alias Carlino Imbrogliatutti | Antonella Prisco
Maddalena, moglie di Pulcinella
Lucia, gemella di Maddalena (Cantante)
| Patrizia Di Martino
Don Felice Sciosciammocca | Ivano Schiavi
Pulcinella | Michele Danubio
Chiachieppe, servo di Don Felice | Marco Matarazzo

scene
Tonino Di Ronza
costumi Annamaria Morelli
disegno luci Lello Serao

assistente alla regia Alessia Sirano
assistenti ai costumi Roberta Mattera, Giovanna Napolitano
direttore di scena
Gaetano Piscopo
elettricista Samos Santella

scene realizzate da Up Stage
costumi di C.T.N. 75 di Canzanella Vincenzo

fotografo di scena Giuliano Longone

Quando ho scelto, tra i testi letti, di mettere in scena Le due gemelle di anonimo sono stato mosso da una riflessione che mi aveva colpito nella lettura del testo di A. Giulio Bragaglia Pulcinella, nel quale egli mette in evidenza i due estremi che spesso muovono la maschera: l’attaccamento ai vecchi costumi e una naturale tensione evolutiva che la spinge, come gli altri, verso una comprensione dello spirito nuovo. In effetti Le due gemelle, come altri testi del primo Novecento, risente fortemente dell’evoluzione sociale e dei costumi che animano la vita quotidiana e Pulcinella si fa interprete attento di tale evoluzione. La nuova borghesia che si viene formando impone un codice comportamentale che è fatto di scimmiottamenti delle vecchia aristocrazia e contemporaneamente di libertà di costumi che sono indice di una rapida evoluzione. Il vestito da donna si riduce in lunghezza; la donna, seppure nella finzione, indossa il pantalone, come un uomo; il baciarsi diventa un modo consueto di salutarsi; la gelosia, vera o finta è di moda e certi tic o manie segnano il passaggio di secolo. Dentro questo contesto la maschera trova la sua collocazione attraverso un processo di assimilazione dei costumi che però è continuamente negato dal suo naturale sberleffo. Quando la gelosia attanaglia Pulcinella scopriamo che il contendente altro non è che il ragazzo del bar di appena dieci anni la cui unica colpa è quella di parlare con sua moglie, quando la trova in “fragranza” di reato baratta i baci ricevuti da lei con il doppio che dovrà ricevere da un’altra. In effetti la maschera continua il suo percorso evolutivo iniziato con Petito insinuandosi tra le pieghe di una società che rapidamente muta. Ne Le due gemelle accanto alla maschera di Pulcinella trova, come ormai di consueto dall’avvento di Scarpetta, collocazione il personaggio di Felice, non più studente squattrinato, ma giovane benestante segnato dalla perdita dell’amata e in crisi esistenziale. Queste due condizioni sono il terreno fertile per duettare con Pulcinella e per imprimere una accelerazione comica in un gioco di equivoci di cui la maschera è maestra.
Il tentativo è stato quello di sfruttare le sensazioni e gli umori che il testo suggeriva con i suoi continui rimandi al primo Novecento per tentare in alcuni momenti piccole provocazioni che avessero il sapore della trasgressione affidando a Pulcinella silenziose intromissioni con fascinazioni lunari, sospensioni o giochi che strizzano l’occhio al lavoro di sperimentazione delle Avanguardie in quegli anni. Come di consueto il lieto fine è d’obbligo e la ricomposizione inevitabile, ma ancora una volta il teatro assolve alla sua funzione di cronaca divertita e ci permette di immaginare un futuro possibile dentro cui la tradizione è elemento indispensabile per la conoscenza.
Tutto nello spettacolo è segnato dalla coesistenza di tradizione e modernità: i costumi di Annamaria Morelli, che nel taglio e nei colori segnano il passaggio di secolo; la scena di Tonino Di Ronza, che è a metà tra una moderna macchina scenica e un tradizionale interno borghese. Consci di queste tensioni abbiamo lavorato con gli attori su questo testo come su un terreno di confine, considerato che esso è tra gli ultimi a conservare per Pulcinella il ruolo di protagonista, prima del definitivo avvento di Felice.

Lello Serao