Dopo il successo riscosso con la sua rilettura dell’Eracle di Euripide, presentato nell’edizione 2018, Emma Dante torna a Pompei con la sua ultima creazione, Pupo di zucchero. La festa dei morti, una “prima” cui seguiranno le repliche nell’ambito del settantacinquesimo Festival di Avignone.
Liberamente ispirato a “Lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile, lo spettacolo racconta la storia di un vecchio che per sconfiggere la solitudine invita a cena, nella loro antica dimora, i defunti della famiglia. Nella notte fra l’uno e il due novembre, lascia le porte aperte per farli entrare.
Secondo la tradizione in alcuni luoghi del Meridione c’è l’usanza di organizzare banchetti ricchi di dolci e biscotti in cambio dei regali che, il 2 novembre, i parenti defunti portavano ai bambini dal regno dei morti. Durante il rituale, in quella notte, la cena era un momento di patrofagia simbolica; nel senso che il valore originario dei dolci antropomorfi era quello di raffigurare le anime dei defunti. Cibandosi di essi, era come se ci si cibasse dei propri cari.