SOLARIS
di David Greig, regia Andrea De Rosa
TEATRO MERCADANTE 17 Novembre 2021 28 Novembre 2021Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 19.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 18.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 17.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 21.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 19.00 e |
Teatro Mercadante, 1 Gennaio ore 18.00 e |
Andrea De Rosa porta la fantascienza in teatro con Solaris di David Greig, adattamento teatrale del celebre romanzo di Stanislaw Lem da cui sono tratti i film omonimi di Andrej Tarkovskij e Steven Soderbergh. Novità assoluta per l’Italia, Solaris viene presentato nella traduzione di Monica Capuani, che ha “scoperto” il testo dopo una prima produzione andata in scena a Melbourne ed Edimburgo con la regia di Matthew Lutton.
“Chi sono io? Chi siamo noi veramente?”. Sono questi gli interrogativi da cui è partito Andrea De Rosa per affrontare una storia complessa che svela inusitate possibilità di comprensione del nostro tempo. Inviata su una stazione spaziale che ruota attorno al lontano pianeta Solaris, un’astronauta scopre che a fianco all’equipaggio vivono delle misteriose presenze, generate dallo strano oceano che riveste tutta la superficie del pianeta stesso, come in reazione all’invasione di un virus. Questa metafora potente e inquietante ha trovato una forte eco in Andrea De Rosa, che racconta: “Ho letto Solaris durante la quarantena e mi aveva molto colpito questa idea che gli esseri umani potessero essere il virus e che il pianeta fosse costretto a reagire e a difendersi dalla loro presenza. Solaris è una vera e propria creatura, un pianeta vivente che attraverso il suo immenso oceano cerca di comunicare con gli uomini attraverso i loro desideri, che riesce a materializzare sotto forma di fantasmi”.
Così lo spettacolo diventa un viaggio nell’inconscio individuale e collettivo, un confronto con le paure e i sogni, sospeso tra follia e assoluta libertà. Gli spettatori avranno la sensazione di trovarsi su una vera astronave grazie alle scenografie di Simone Mannino (autore anche dei costumi), alle luci di Pasquale Mari e ai video di D-Wok, che hanno rielaborato immagini fornite dall’Agenzia Spaziale Europea, mentre le musiche sono di G.U.P. Alcaro.