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Fedra – Ippolito portatore di corona

di Euripide, traduzione Nicola Crocetti, regia Paul Curran

TEATRO GRANDE 11 Luglio 2024   13 Luglio 2024
Teatro Grande, 7 Novembre ore 21.00 e
Teatro Grande, 7 Dicembre ore 21.00 e
Teatro Grande, 1 Gennaio ore 21.00 e

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11/07/2024 ore 21.00
12/07/2024 ore 21.00
13/07/2024 ore 21.00

FEDRA
Ippolito portatore di corona
di Euripide
traduzione Nicola Crocetti
regia Paul Curran
con (in ordine di apparizione) Ilaria Genatiempo (Afrodite), Riccardo Livermore (Ippolito), Sergio Mancinelli (Un servo), Gaia Aprea (Nutrice), Alessandra Salamida (Fedra), Alessandro Albertin (Teseo), Marcello Gravina (Messaggero), Giovanna Di Rauso (Artemide)
Corifee Simonetta Cartia, Giada Lo Russo, Elena Polic Greco, Maria Grazia Solano
Coro di donne di Trezene Valentina Corrao, Aurora Miriam Scala, Maddalena Serratore, Giulia Valentin, Alba Sofia Vella
Accademia d’Arte del Dramma Antico
coro Alinari Caterina, Bassoli Andrea, Borghesi Clara, Carella Davide, Ceci Carlotta, Cosentino Alessandra, De Lauretis Sara, Garofani Ludovica, Laudani Zoe, Marrubini -Bouland Carlo, Ruggiero Francesco, Zucchetti Elisa

assistente alla regia Michele Dell’Utri
scene e costumi Gary McCann
assistente scenografo Gloria Bolchini
assistente costumista Gabriella Ingram
direzione del coro Francesca Della Monica
responsabile del coro Elena Polic Greco
musiche coro inziale Matthew Barnes
musiche spettacolo Ernani Maletta
disegnatore luci Nicolas Bovey
video design Leandro Summo
drammaturgo Francesco Morosi

produzione INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico

Durata: 1 ora e 45 minuti (atto unico)

 

Dopo il debutto a Siracusa a maggio arriva a Pompei, Fedra di Euripide con la regia di Paul Curran, regista scozzese di notorietà mondiale, celebre anche per le sue innovative interpretazioni di opere classiche.
L’antica narrazione di Fedra riecheggia con sorprendente attualità nel contesto odierno. Questa storia senza tempo fa luce sulle ansie contemporanee legate alla salute mentale e sui pericoli di ossessioni malsane e incontrollabili, per non parlare delle conseguenze delle reazioni emotivamente cieche.  Il racconto serve come un toccante promemoria per esaminare se gli “dei” figurativi che influenzano le nostre vite sono paralleli ai nostri attuali stati mentali o se le nostre menti esercitano il potere di potenti divinità, guidandoci verso comportamenti impulsivi e pericolosi. Esplorando questa connessione tra mitologia antica e psicologia moderna, la storia di Fedra diventa uno specchio che riflette l’intricata relazione tra il nostro io interiore e le forze esterne che modellano le nostre azioni. Questa narrazione spinge all’introspezione, sfidandoci a decifrare la natura divina o distruttiva dei nostri pensieri e delle nostre emozioni nel complesso arazzo dell’esperienza umana.

Paul Curran