L’eutanasia è un diritto. Parola di Antigone.

La rivisitazione della tragedia di Sofocle di Valeria Parrella

con la regia di Luca De Fusco

affida all’eroina il tema dell’eutanasia e della sua leggittimità

Dopo l’acclamato debutto al Napoli Teatro Festival Italia del 25 e 26 settembre 2012, nell’allestimento del registaLuca De Fusco accolto con grande successo di pubblico e consensi di critica, l’Antigone riscritta da Valeria Parrella ha inaugurato a Napoli la sua tournée italiana per la Stagione 2012/2013.

Dopo le rappresentazioni al Teatro Mercadante dal 21 novembre al 9 dicermbre, lo spettacolo toccherà infatti le città di Bologna (26 febbraio / 3 marzo, Arena del sole); Genova (5 / 10 marzo, Teatro della Corte); Salerno (14 / 17 marzo, Teatro Verdi); Torino (4 / 7 aprile, Teatro Astra); Roma (9 / 21 aprile, Teatro Eliseo); Catania (23 aprile / 5 maggio, Teatro Ambasciatori). Mentre sarà il Theatre National De Chaillot di Parigi ad accogliere nel mese di novembre del 2013 il suo debutto europeo.

 

Prodotto da Teatro Stabile di Napoli e Fondazione Campania dei Festival, lo spettacolo è interpretato da Gaia Aprea nel ruolo di Antigone, Fabrizio Nevola in quello di Emone, Giacinto Palmarini è il Corifeo, Alfonso Postiglione Il Guardiano, Nunzia Schiano la Detenuta, Paolo Serra Il Legislatore, Dalal Suleiman la Corifea, con la partecipazione di Antonio Casagrande nel ruolo di Tiresia.

Le scene sono di Maurizio Balò, i costumi di Zaira de Vincentiis, il disegno luci di Gigi Saccomandi, le musiche originali di Ran Bagno.

 

“Questa – dichiara il regista – è un’Antigone che ho sentito subito necessaria; un testo che rilegge il mito con gli occhi di oggi spostando l’oggetto del conflitto su un versante contemporaneo ma riaffermando la questione centrale posta dall’opera di Sofocle: la contrapposizione tra legge naturale e legge degli uomini.”

Nel solco delle tante “rivisitazioni” della madre di tutte le tragedie classiche – tra le quali a teatro spiccano quelle di Jean Anouilh del 1942 e di Bertolt Brecht del 1947, che ispirerà a sua volta quella del 1967 del Living Theatre – l’Antigone riscritta da Valeria Parrella affida all’eroina, che in nome della pietas infrange le “leggi sovrane”, il tema dell’eutanasia e della sua legittimità. Come 2500 anni fa Antigone è ancora una volta la voce che rivendica la liceità delle “ragioni del cuore” di fronte alla “ragione di Stato”,  ponendo allo spettatore domande complesse ma ineludibili che, per dirla con Genet, come ogni sorpresa, minano l’agio della normalità.

 

 

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