Napoli, 13 gennaio 2014

E’ stato presentato allo spazio LIBRI&CAFFE’ del Teatro Mercadante di Napoli il progetto promosso dallo Stabile della città, L’ARMONIA PERDUTA. Dalle opere di Raffaele La Capria.

Cinque adattamenti teatrali di altrettante opere del 92enne scrittore napoletano ambientate a Napoli, con regie di Luca De Fusco, Francesco Saponaro, Andrea Renzi, Claudio Di Palma e Paolo Coletta.

La Capria non è voluto mancare all’appuntamento ed è intervenuto alla presentazione del progetto a lui dedicato insieme ai cinque registi e alla presenza degli attori e degli artisti coinvolti.

Il programma degli spettacoli parte martedì 14 gennaio al Ridotto alle ore 21.00 con la prima di L’AMOROSA INCHIESTA diretto da Luca De Fusco con Gaia Aprea, in scena fino a domenica 19 gennaio.

Sull’intero progetto e il calendario dettagliato degli spettacoli si allega comunicato stampa generale.

L’ufficio stampa, Sergio Marra

Con il debutto dello spettacolo L’AMOROSA INCHIESTA

diretto da Luca De Fusco e interpretato da Gaia Aprea

al via da martedì 14 a domenica 19 gennaio al Ridotto del Mercadante

il ciclo di spettacoli del progetto del Teatro Stabile di Napoli

L’ARMONIA PERDUTA
dalle opere di Raffaele La Capria

a cura di Luca De Fusco

Dopo il successo di Il Mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese

un nuovo ciclo di allestimenti scenici di opere del 92enne scrittore su Napoli

destinati alla sala Ridotto affidati ai registi

Luca De Fusco, Francesco Saponaro, Andrea Renzi, Claudio Di Palma, Paolo Coletta

Con il debutto di martedì 14 gennaio di L’amorosa inchiesta – drammaturgia e regia di Luca De Fusco con protagonista Gaia Aprea al Ridotto del Mercadante fino a domenica 19 – parte il nuovo progetto del Teatro Stabile di Napoli a cura di Luca De Fusco, su teatro e letteratura.

Si tratta di L’ARMONIA PERDUTA. Dalle opere di Raffaele La Capria che, secondo lo stesso format varato con Il mare non bagna Napoli di Anna Maria Ortese nella passata stagione, propone alla sala Ridotto, e a questo spazio destinati, cinque nuovi allestimenti di altrettanti testi di Raffaele La Capria su Napoli, diretti dai registi Luca De Fusco, Francesco Saponaro, Andrea Renzi, Claudio Di Palma, Paolo Coletta.

Un progetto che vede lo Stabile della città impegnato a promuovere il teatro napoletano contemporaneo coinvolgendo un gruppo di registi, differenti per stili, sensibilità e formazione, invitati a indagare con i linguaggi e gli strumenti della scena storie e temi offerti dalla scrittura di un grande autore qual è Raffaele La Capria.

Sotto il titolo L’ARMONIA PERDUTA – il libro del 1986 in cui lo scrittore descrive la rivoluzione giacobina del 1799 a Napoli, la guerra mortale tra plebe cittadina e borghesia colta e, infine, la nascita di quella cultura identitaria seduttiva ma immobile della “napoletanità” – il progetto propone la messa in scena di cinque opere di La Capria su e ambientate a Napoli, la città dove l’autore di Ferito a morte è nato nel 1922, che attraversa e ispira molto del suo universo letterario e creativo.

Oltre L’amorosa inchiesta gli altri titoli del progetto sono: Guappo e altri animali, drammaturgia e regia di Francesco Saponaro con Giovanni Ludeno, in scena dal 28 gennaio al 2 febbraio; La neve del vesuvio, drammaturgia, regia e interpretazione di Andrea Renzi, in scena dall’11 al 16 febbraio; Letteratura e salti mortali, drammaturgia, regia e interpretazione di Claudio Di Palma, in scena dal 25 febbraio al 2 marzo; Fiori giapponesi, drammaturgia, musica e regia di Paolo Coletta con Mario Autore, Daniela Fiorentino, Massimiliano Foà e Mercedes Martini, in scena dall’11 al 16 marzo. Collaborano all’intero programma delle messe in scena: Luigi Ferrigno per le scene, Zaira de Vincentiis per i costumi, Gigi Saccomandi per le luci.

Si parte con l’allestimento firmato e diretto da Luca De Fusco con Gaia Aprea di L’amorosa inchiesta, il libro di La Capria del 2006 “fatto di tre lettere che si riferiscono a tre età della vita: una lettera al primo amore, una alla figlia e un’altra al padre, e dunque si passa dall’adolescenza alla maturità e infine alla vecchiaia.”

«La donna, le donne di La Capria – scrive De Fusco nelle note allo spettacolo – sono un aspetto veramente speciale della sua produzione letteraria. Da una parte c’è Elène, la donna a cui La Capria dedica la prima lettera della sua “amorosa inchiesta ” e che sembra la personificazione di una creatura angelicata, una specie di Beatrice che passa per Positano. Dall’altra ci sono le prostitute a cui il protagonista riserva una sua particolare preferenza feticistica.

Ho immaginato allora uno spazio dell’immaginario, una campana di vetro, dentro cui racchiudere Elène mentre legge la lettera che La Capria le ha scritto. Una Elène quindi angelicata fino all’astrazione ma insieme anche sottilmente in vendita come lo è sempre una donna racchiusa in una vetrina. La Elène che inizia a leggere è una vecchissima signora ma mentre scorre le pagine del suo primo amore torna fatalmente indietro nel tempo fino a tornare ad essere una adolescente degli anni’50.  Ovviamente, trattandosi di un maestro della leggerezza, il gioco viene condotto con levità e humor e la “donna nella bottiglia” spero diventi una nuova bella immagine del sorridente, amaro, ironico immaginario lacapriano.»

Il secondo adattamento riguarda il romanzo Guappo e altri animali del 2007, su drammaturgia e regia di Francesco Saponaro, interpretato da Giovanni Ludeno.

«Se è vero che la narrativa a volte marca una netta distanza dal teatro, con Raffaele La Capria – si legge tra l’altro nelle note del regista – accade invece che la parola scritta suggerisca immediatamente l’impressione di una voce che ci sta parlando: un io narrante che s’interroga seguendo le tenui cadenze di un’oralità dal timbro ancestrale… Forse sarà la sensazione di una frattura definitiva tra uomo e natura, alcune coincidenze biografiche, i rimandi ai territori dell’animo e a certi luoghi che riconosco come familiari, il mare e la fauna di una regione che sembra aver estinto – irrimediabilmente – la sua condizione di presunta beatitudine, ad avermi spinto a cercare tra le pagine di Guappo e altri animali i segni di un possibile viaggio teatrale…Ho chiesto a Giovanni Ludeno – attore napoletano di grande sensibilità e capacità interpretative con il quale ho condiviso già diverse esperienze teatrali – di accompagnarmi in questo territorio creativo alla ricerca di un possibile dialogo tra il teatro e la letteratura di uno dei maggiori autori del secondo Novecento italiano. A proposito delle suggestioni che caricano gli appunti di questo viaggio teatrale, immagino di rappresentare questo dibattito tra uomo e animale, in uno spazio ispirato ai corridoi umbratili della Stazione Zoologica ‘Anton Dohrn’ di Napoli, davanti a una delle tante vasche che imprigionano la libertà dei pesci…»

Il terzo adattamento è quello proposto da Andrea Renzi di La neve del Vesuvio – il romanzo del 1988 ambientato a Napoli negli anni trenta/quaranta che narra la prima infanzia e l’adolescenza di Tonino, protagonista del racconto, fino alle soglie della sua consapevolezza del vivere – del quale Renzi à anche regista e interprete.

«La Capria – scrive Andrea Renzi – definisce il romanzo “l’infanzia di Ferito a Morte”.  Le scoperte di Tonino sono una serie di rituali epifanie conoscitive di cui, come meglio non si potrebbe dire, l’autore scrive: “Mi interessavano quei momenti in cui, mentre la vita scorre inavvertita, avviene per caso e all’improvviso la scoperta di una verità che ci tocca nel profondo e resta poi radicata nell’animo per sempre”. La sfida della messinscena consiste, senza dubbio, nel ricreare a teatro quel ricongiungimento con se stessi che avviene nella lettura in solitudine. Sono convinto che porre tra l’attore e gli spettatori questi racconti possa sollecitare  le emozioni e la coscienza degli spettatori a ripercorrere la “storia di una conquista  (della coscienza, che ognuno di noi fa) ma anche quella di una perdita, la perdita dell’infanzia (di cui non tutti capiscono la portata )”.»

Il quarto adattamento riguarda Letteratura e salti mortali il libro del 1990 che raccoglie scritti e interventi di La Capria sulla letteratura degli anni ’80 del secolo scorso, con drammaturgia, regia e interpretazione di Claudio Di Palma, che nelle sue note scrive: «Quando si pensa all’opera di La Capria – dichiara nelle risulta immediato il riferimento a quei suoi tuffi nel golfo di Napoli che sapevano restituire in scrittura il suggestivo vitalismo della pesca sottomarina. Altrettanto spontaneo diventa il rimando alle conseguenti tavolate familiari in cui simbolicamente il “pescato “, trafitto e cucinato, sembrava alludere ad un’altra (e forse ultima ) stagione della vita. In Letteratura e salti mortali, racconto teatrale liberamente ispirato all’omonima raccolta, sia il tuffo che il convito sono ancora elementi fondamentali della drammaturgia. Il tuffo però non ha come naturale destinazione il mare ed i commensali, raccolti intorno ad una lunga tavola, non hanno i profili precisi della borghesia  partenopea di metà novecento. Il tuffo è piuttosto quello che, articolandosi in volute “mortali”, si dirige rapido in piscina ed i convenuti al surreale cenacolo assumono forma e senso soltanto nelle riflessioni dell’unica figura che fra loro si muove e parla. Uno scrittore, ma più propriamente un tuffatore, che per loro argomenta sulla letteratura, sui nuovi barbari, sulle scienze umane e disumane. Kafka seduto al fianco di una terrorista degli anni di piombo, Joyce dirimpettaio di Montale, Camus accanto a Klaus Dibiasi, Lopachin che divide una spigola con Leopardi sono convitati immaginari, ma ugualmente incisivi nelle loro indirette provocazioni. Le parole ed il pensiero sembrano concentrarsi sulla letteratura. In realtà l’uomo ricerca e dimostra analogie tra la scrittura e lo svolgimento di un tuffo: “Senza sforzo apparente, senza ricerca dell’effetto, in souplesse…” Ecco che il pensiero si rivolge alla levità semplice e solenne di un tuffo sognato e mai eseguito: “il rovesciato teso “: un calcio alla luna in cui il corpo raggiunge una sospensione ferma ed innaturale per poi precipitare nel budello azzurro della piscina.  Allora, in quel momento, il “maitre à penser“ diventa improvvisamente Ciccio Ferraris tuffatore del circolo nautico Posillipo ventiduesimo alle Olimpiadi di Berlino del ’36 e la tavola imbandita si trasfigura in una piattaforma aerea per il viluppo di un corpo che, disegnando un arabesco in volo, avverte il brivido della Hybris.»

Quinto e ultimo allestimento è quello di Fiori giapponesi, cinquantacinque pezzi facili, pubblicato da BUR nel 2009, con drammaturgia, musica e regia di Paolo Coletta, interpretato da Mario Autore, Daniela Fiorentino, Massimiliano Foà, Mercedes Martini.

«La messinscena ispirata ai celebri racconti bonsai di La Capria – scrive Paolo Coletta – avrà il suo centro propulsore nella musica. Una piccola opera buffa contemporanea per quattro attori/cantanti: due donne e due uomini. L’obbiettivo è quello di restituire, attraverso una selezione di nove delle cinquantacinque pezzi che costituiscono il libro, un affresco implacabile e impietoso delle umane vicende di un mondo scomposto in una serie infinita di frammenti legati dal paradosso e dall’inesorabilità del caso. Nove parabole – a volte comiche a volte tragiche, ma immancabilmente leggere – sull’amore, il dolore, l’adolescenza, la vita che sfugge e la ricerca della felicità. Sullo sfondo, come fosse il ricordo di un brutto sogno, gli anni di Piombo durante i quali i “Fiori” vennero scritti.»

L’ufficio stampa, Sergio Marra

Ridotto del Mercadante

dal 14 al 19 gennaio

L’AMOROSA INCHIESTA

drammaturgia e regia Luca De Fusco
con Gaia Aprea
dal 28 gennaio al 2 febbraio

GUAPPO E ALTRI ANIMALI

drammaturgia e regia Francesco Saponaro
con Giovanni Ludeno

dall’11 al 16 febbraio

LA NEVE DEL VESUVIO

drammaturgia, regia e interpretazione Andrea Renzi

dal 25 febbraio al 2 marzo

LETTERATURA E SALTI MORTALI

drammaturgia, regia e interpretazione Claudio Di Palma

dall’11 al 16 marzo

FIORI GIAPPONESI

drammaturgia, musica e regia Paolo Coletta

con Mario Autore, Daniela Fiorentino, Massimiliano Foà, Mercedes Martini

info tel. 081.5524214 | info@ www.teatrostabilenapoli.it | www. www.teatrostabilenapoli.it

biglietteria tel. 081.5513396 | biglietteria@ www.teatrostabilenapoli.it