comunicato stampa

 

Sei personaggi in cerca d’autore di Pirandello

messo in scena da Luca De Fusco

apre il 25 ottobre la Stagione 2017/2018 del Teatro Mercadante

Prodotto dallo Stabile di Napoli-Teatro Nazionale e Teatro Stabile di Genova

lo spettacolo resterà in scena fino a domenica 12 novembre

 

Sei personaggi in cerca d’autore – probabilmente il testo più importante di Luigi Pirandello andato in scena la prima volta nel 1921 – qui con la regia di Luca De Fusco su produzione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale e Teatro Stabile di Genova, apre mercoledì 25 ottobre la nuova Stagione del Teatro Mercadante di Napoli, dove replicherà fino a domenica 12 novembre.

Su scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta, luci di Gigi Saccomandi, musiche di Ran Bagno, video di Alessandro Papa, i movimenti coreografici di Alessandra Panzavolta lo spettacolo è interpretato da una numerosa e importante compagnia di attori capitanata da Eros Pagni con Angela Pagano, Gaia Aprea, Paolo Serra, Maria Basile Scarpetta, Silvia Biancalana, Paolo Cresta, Federica Granata, Gianluca Musiu, Alessandra Pacifico Griffini, Giacinto Palmarini, Federica Sandrini, Ivano Schiavi, Enzo Turrin, e con gli allievi della Scuola del Teatro Stabile di Napoli Alessandro Balletta, Sara Guardascione, Dario Rea, e la piccola Maria Chiara Cossia.

Sei persone entrano in un teatro dove una compagnia di attori sta provando il dramma di Pirandello Il giuoco delle parti. Le sei figure non sono in realtà persone ma personaggi immaginati da uno scrittore che a un certo punto li ha abbandonati. Rivolti al capocomico della compagnia i personaggi chiedono di sostituire l’autore e far recitare il loro dramma agli attori professionisti impegnati in palcoscenico. Così ciascuno dei Personaggi comincia a raccontare la propria storia. Durante le prove però, alle quali i personaggi assistono ora in silenzio ora intervenendo con commenti e suggerimenti, ai loro occhi gli attori risultano falsi, diversi da loro e, per fare in modo che il loro destino di personaggi si compia, dovranno essi stessi recitare sul palcoscenico il proprio tragico dramma fino all’epilogo.

«Con la messa in scena di Sei personaggi in cerca d’autore, massima riflessione sulla natura stessa del teatro nella drammaturgia del novecento – dichiara il regista Luca De Fusco – il mio lavoro di contaminazione tra teatro e cinema iniziato nel 2010 proprio con il Pirandello di Vestire gli ignudi e proseguito con Antonio e Cleopatra e Macbeth di Shakespeare e l’Orestea di Eschilo, giunge ad una sorta di naturale conclusione concettuale». «L’intuizione – che ha portato a grandi consensi di pubblico e di critica sottolinea ancora De Fusco – sembra adattarsi in modo speciale a Sei personaggi in cerca d’autore. A ben vedere questi sei personaggi che si offrono alla rappresentazione sembrano provenire dal mondo del cinema e chiedere di far sfociare il cinema nel teatro».

In scena, nei ruoli dei personaggi della commedia da fare Eros Pagni (Il padre), Federica Granata (La madre), Gaia Aprea (La figliastra), Gianluca Musiu (Il figlio), Silvia Biancalana (Il giovinetto), Maria Chiara Cossia (La bambina), Angela Pagano (Madama Pace); in quelli degli attori della compagnia Paolo Serra (Il Direttore–Capocomico), Maria Basile Scarpetta (La prima attrice), Giacinto Palmarini (Il primo attore), Federica Sandrini (La seconda donna), Alessandra Pacifico Griffini (L’attrice giovane), Alessandro Balletta (L’attor giovane), Sara Guardascione e Dario Rea (Altri attori e attrici), Paolo Cresta (Il direttore di scena), Enzo Turrin (Il suggeritore), Ivano Schiavi (Il macchinista).

In occasione delle rappresentazioni dello spettacolo, venerdì 27 ottobre alle ore 17.00 al Teatro Mercadante, si terrà l’incontro dal titolo Teatri dell’aldilà, nell’ambito del ciclo di appuntamenti Metafisiche del teatro a cura di Gianni Garrera.

Dopo il debutto e le rappresentazioni a Napoli lo spettacolo andrà in tournée a Prato (Teatro Metastasio 16/19 nov.), Genova (Teatro della Corte 21 nov. 3 dic.), Udine (Teatro Nuovo Giovanni da Udine 5/7 dic.), Monfalcone (Teatro Comunale 11/12 dic.), Trieste (Teatro Rossetti 13/17 dic.), Bari (Teatro Petruzzelli 3/4 gen.), Barletta (Teatro Curci 5/7 gen.), Foggia (Teatro Giordano 9/10 gen.), Caserta (Teatro Comunale 12/14 gen.), Salerno (Teatro Verdi 18/21 gen.), Torino (Teatro Astra 24/28 gen.), Verona (Teatro Nuovo 30 gen. 4 feb.), Roma (Teatro Argentina 6/18 feb.).

 

 Personaggi e interpreti

 I personaggi della commedia da fare

 Il padre Eros Pagni

La madre Federica Granata

La figliastra Gaia Aprea

Il figlio Gianluca Musiu

Il giovinetto Silvia Biancalana

La bambina Maria Chiara Cossia

Madama Pace Angela Pagano

 

Gli attori della compagnia

 

Il Direttore/Capocomico Paolo Serra

La prima attrice Maria Basile Scarpetta

Il primo attore Giacinto Palmarini

La seconda donna Federica Sandrini

L’attrice giovane Alessandra Pacifico Griffini

L’attor giovane Alessandro Balletta

Altri attori e attrici Sara Guardascione e Dario Rea

Il direttore di scena Paolo Cresta

Il suggeritore Enzo Turrin

Il macchinista Ivano Schiavi

 

Prima rappresentazione assoluta

Napoli, Teatro Mercadante 25 ottobre 2017

 

Calendario

25, 27, 31 ott. e 3, 7, 10 nov. ore 21.00

26 ott. e 1, 2, 8, 9 nov. ore 17.00

28 ott. e 4,11 nov. ore19.00

29 ott. e 5, 12 nov. ore 18.00

 

Info www. www.teatrostabilenapoli.it | tel. 081.5524214

Biglietteria tel. 081.5513396 | biglietteria@ www.teatrostabilenapoli.it

 

Sei personaggi in cerca d’autore

Note

 

Sei personaggi in cerca d’autore è forse il più importante testo teatrale del Novecento. Anticipa l’arte concettuale, l’esistenzialismo, lo straniamento, rompe lo schema secolare della finzione naturalistica. Fu accolto con esito incerto e tempestoso alla prima a Roma del 1921 e non poteva essere diversamente visto che questa opera proveniva dal futuro, anticipando i tempi in modo clamoroso, come se La carriera di un libertino di Stravinsikij fosse andata in scena nel ‘700. 

Quando si affronta un tale capolavoro e si dispone di una compagnia come la nostra, capitanata da un gigante come Eros Pagni, ho sempre il timore che un eccesso di interpretazione dia l’impressione al pubblico di un regista che vuole anteporsi al testo e allo spettacolo. È anche vero che non esistono interpretazioni neutre. D’altra parte questi sei personaggi che provengono da un altro mondo e che non perdono occasione di sentirsi rinfacciata dal capocomico la irrappresentabilità della loro storia mi sono subito apparsi come gli attori di Woody Allen che escono dallo schermo in Brodway Danny Rose dato che la loro vicenda, così piena di ricordi, di visioni, di particolari di splendente importanza mi ha subito fatto pensare ad una trama che si presta ad essere rappresentata più attraverso l’occhio visionario del cinema che tramite quello più concreto del teatro.

Ho quindi proseguito il lavoro di contaminazione tra teatro e video iniziato proprio con un Pirandello (Vestire gli ignudi, 2010) e proseguito poi negli anni più recenti con le mie regie realizzate per il Mercadante e cercato di dare ai sei personaggi ciò che chiedono invano al regista. L’apparizione surreale dei cappellini per l’evocazione spiritica di Madama Pace, i tremendi e morbosi particolari della scena del bordello, la contemporaneità visionaria della scena del laghetto altro non sono che le richieste non esaudite dei personaggi. Essi forse raccontano una storia che non riesce ad essere tutta compresa nel solo linguaggio teatrale.

Per il resto abbiamo cercato di seguire le “dittatoriali” didascalie di Pirandello, vestendo in modo diverso, e addirittura in epoche diverse, personaggi ed attori, illuminandoli in modo opposto, non perdendo occasione per sottolineare il carattere “alieno” dei personaggi.

Abbiamo invece deciso di ignorare le didascalie descrittive e realiste su arredi e atmosfera di palcoscenico immergendo il tutto in clima più sobrio e crudele, ricordando sempre l’immortale saggio di Macchia su Pirandello o la stanza della tortura.

Spero di indurre ad una rilettura scenica e letteraria di un testo che parla ancora oggi alla nostra coscienza contemporanea e ci invita a farci le domande più importanti e terribili sulla natura, il significato, l’essenza stessa della nostra esistenza.

Durante questo allestimento è venuta improvvisamente a mancare la madre di mia moglie Francesca, Letizia Bossiner Adilardi.  Una donna che mi è stata accanto con affetto per 34 anni, quasi una vita, seguendo con partecipazione e apprensione l’alternarsi della mia carriera, tipica del nostro mestiere. Mi piace salutarla da queste pagine con la profonda tenerezza che si porta ad una persona centrale della propria vita.

 

Luca De Fusco