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THE SUIT

adattamento, messa in scena e in musica Peter Brook, Marie-Hélène Estienne, Franck Krawczyk

TEATRO MERCADANTE 27 Febbraio 2013   10 Marzo 2015

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ore 21.00
ore 17.30
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ore 18.00
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THE SUIT

da Can Themba, Mothobi Mutloatse, Barney Simon
traduzione a cura di Luca Delgado
con Nonhlanhla Kheswa, Jared McNeill, William Nadylam
musicisti Arthur Astier (chitarra), Raphaël Chambouvet (piano), David Dupuis (tromba)
luci Philippe Vialatte
elementi scenici e costumi Oria Puppo
assistente alla regia Rikki Henry
una produzione C.I.C.T. / Théâtre des Bouffes du Nord (Paris)
in coproduzione con Fondazione Campania dei Festival-Napoli Teatro Festival Italia, Les Théâtres de la Ville de Luxembourg, Young Vic Theatre (London), Théâtre de la Place – Liège

In abbonamento – spettacolo in lingua inglese con sopratitoli in italiano

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Un uomo torna a casa a un orario insolito e trova la moglie a letto con un altro. Inspiegabilmente sceglie di rinchiudersi nell’armadio. Nel frattempo l’amante fugge dalla finestra in mutande, lasciando dietro di sé il suo abito… così ha inizio la strana avventura di The Suit, rielaborazione in chiave musicale del pluripremiato Le Costume. Scenografie ridotte al minimo, oggetti dalla forte valenza simbolica, musiche eseguite in scena: il maestro inglese Peter Brook, fedele alla sua dottrina teatrale, realizza uno spettacolo poetico ed emozionante in omaggio alla cultura

Un uomo torna a casa a un orario insolito e trova la moglie a letto con un altro. Inspiegabilmente sceglie di rinchiudersi nell’armadio. Nel frattempo l’amante fugge dalla finestra in mutande, lasciando dietro di sé il suo abito… così ha inizio la strana avventura di The Suit, rielaborazione in chiave musicale del pluripremiato Le Costume. Scenografie ridotte al minimo, oggetti dalla forte valenza simbolica, musiche eseguite in scena: il maestro inglese Peter Brook, fedele alla sua dottrina teatrale, realizza uno spettacolo poetico ed emozionante in omaggio alla cultura sudafricana. L’abito che dà il titolo alla pièce si trasforma magicamente in una presenza ambigua ed enigmatica nella vita della protagonista che la condurrà a un imprevedibile epilogo.

“Cosa ci spinge – si chiede Peter Brook nelle note di regia – a riprendere Le Costume, uno spettacolo in francese che ha girato il mondo intero per diversi anni? La risposta è che niente in teatro è mai definitivo, alcuni soggetti si esauriscono, altri al contrario maturano, cambiano aspetto, sentono il bisogno di tornare. È ciò che è successo conLe Costume. All’epoca della prima messinscena avevamo sentito il bisogno d’introdurre della musica nella pièce e abbiamo utilizzato brani registrati. Con grande naturalezza oggi abbiamo voglia di tornare verso questa avventura e di presentarla nella sua lingua originale, l’inglese, con una piccola orchestra sulla scena in una versione tra il parlato e il cantato”.