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UBU C’È

regia Giancarlo Cauteruccio

TEATRO MERCADANTE 10 Maggio 2007   13 Maggio 2007
date da definire

Ospitalità

10 – 13 maggio 2007 | Sala Mercadante

Compagnia Teatrale Krypton
Ubu c’è
da Ubu Roi di Alfred Jarry
traduzione e adattamento Giuliano Compagno
regia Giancarlo Cauteruccio
con Fulvio Cauteruccio, Alida Giardina, Daniele Bartolini, Roberto Visconti, Francesca Cipriani, Massimo Bevilacqua, Daniele Melissi
voce di Guillaume Apollinaire Giuliano Compagno
voce russa Olga Tsvetkova
coordinamento parti corali Franco Piacentini
costumi e progetto scenico Massimo Bevilacqua, Loreley Dionesalvi, Federica Fabbri e Mirco Greco coordinati da André Benaim e Giancarlo Cauteruccio
luci Trui Malten
prologo in video Jean Baudrillard

Lo spettacolo è stato inserito nella terna del “Premio ETI – Gli Olimpici del Teatro” per il miglior spettacolo di innovazione 2004.

Dopo vari spettacoli beckettiani Giancarlo Cauteruccio, nel 2004, sceglie un’opera che ha segnato l’origine del teatro moderno: “Ubu Roi” di Alfréd Jarry. Il testo, una perfetta macchina simbolista che irrompe nell’universo teatrale e lo sconvolge, viene rappresentato integralmente nella traduzione e adattamento di Giuliano Compagno, che non ha ritenuto utile nessun eccesso moderno per rappresentare l’irrappresentabile, ritenendo che la parola appartenga comunque agli attori. L’idea registica prende corpo dalle origini del testo, nato in una classe di liceo di Rennes a cura del quindicenne Alfréd e dei suoi amici, i fratelli Charles e Henry Morin, e ispirato alla figura del professore di fisica Hébért, di cui vengono irrisi fisicità e incapacità didattica. Il regista, in omaggio al grande polacco Tadeusz Kantor e alla sua magnifica “Classe morta”, ambienta “Ubu c’è” in una classe di irriverenti studenti che agiscono dai loro stessi banchi scolastici, utilizzandoli come vere e proprie protesi dei loro corpi volutamente marionettistici, recependo così l’esperienza del secondo montaggio di Ubu al Théatre des Pantins il 20 gennaio 1898 ad opera dello stesso autore, Alfréd Jarry caratterizzando i personaggi in posa di marionette mise correttamente in questione il ruolo del protagonista e dei suoi comprimari, evidenziandone il profilo grottesco e simbolico. Nell’Ubu di Cauteruccio sullo sfondo della classe come su un’enorme lavagna luminosa si materializzano le visioni di un mondo alla deriva dove isteria, sogno e follia si compenetrano. Il regista sparge a piene mani sulla scena volgarità e stupidità ed esagerazione, guidato dalle parole di Jean Baudrillard: “Il principio è quello di esagerare, è in questo modo che la realtà viene demolita. Nella tracotanza di Ubu albergano la volontà, l’importanza, la fede e ogni altra cosa portata al parossismo, da cui si capisce assai naturalmente che ogni cosa è formata da quel soffio di cui son fatti i peti, da quella carne di cui son fatti il sego e la cenere, da quelle ossa di cui son fatti i falsi d’avorio e i falsi d’universo.” (“La Patafisica” – 2002). Uno spettacolo corale e tragicomico il cui insensato svolgimento degli avvenimenti, ove mai si distingue il vero dal falso, vede protagonisti Fulvio Cauteruccio che incarna Padre Ubu e come Madre Ubu Alida Giardina, amatissima attrice dell’avanguardia romana, attualmente impegnata in Francia con la Comedie Française, che con questa produzione torna sulle scene italiane dopo circa un decennio di assenza. Gli altri ruoli sono affidati ad attori toscani che negli ultimi anni lavorano con grande assiduità nelle produzioni della compagnia. Michele Andrei come Re Venceslao e Zar di tutte le Russie, Roberto Visconti nelle vesti di Capitano Bordure, Bugrelao e Pile, sono affiancati da tre allievi, Francesca Cipriani, Daniele Bartolini e Daniele Melissi che ricoprono varie parti.“Attori” anch’essi dello spettacolo con una testimonianza patafisica in video Jean Baudrillard (ammesso nel Corpo dei Trascendenti Satrapi per il Primo Anniversario della Disoccultazione del Collegio di Patafisica in aprile 2001 insieme a tre illustri italiani: Dario Fo, Edoardo Sanguineti e Umberto Eco) e Giuliano Compagno che dà voce a Guillaume Apollinaire, poeta della modernità e amico di Jarry.