Chi oggi si soffermi a guardare all’indietro quello che Emilio Isgrò ha fatto con la sua arte, può riconoscervi l’impronta di un respiro civilizzatore, oltre che una testimonianza artistica di stupefacente coerenza formale. Un’opera filtrata dal nitore di un pensiero etico da sempre attivo contro la menzogna, contro l’impostura, contro la stupidità. Pompeii Theatrum Mundi, quest’anno, rende omaggio a questo grande artista con uno spettacolo che mette in scena la sua Odissea in versi insieme a una installazione concepita in situ. Isgrò oltre che artista concettuale è anche drammaturgo – sua la celebre Orestea ambientata nei ruderi di Gibellina – e finissimo poeta. Il viaggio di Ulisse è una sua antica ossessione, cui ha dedicato in tempi diversi importanti lavori. Il dispositivo linguistico che lo ha reso celebre nel mondo è la cancellatura. Cancellare è verbo che rimanda alla scrittura e che non potendo fare a meno di lasciare tracce, le cancellature, si presta a una sorta di gioco a nascondere, svelando così il proprio sotterraneo refrain filosofico: lasciare che le cose non scompaiano del tutto, o meglio, lasciare visibile una traccia delle cose che sono state cancellate, esibendo i segni, gli strati, le materie che le hanno coperte. Le cose, le parole, le immagini ci sono ancora, ma cancellate. Resta vivo, attivo, il residuo morale dell’azione che le ha rese invisibili, una sorta di grumo, il segno della cancellazione: misfatto o gesto liberatorio, censura o rimedio? La cancellatura di Isgrò a Pompei acquista una risonanza speciale, cancella ciò che è stato cancellato. Sovrappone, o contrappone, un gesto liberatorio al gesto terribile e luttuoso che duemila anni fa ha travolto Pompei. A collaborare con Isgrò sarà un regista complice come Giorgio Sangati, non nuovo a imprese come questa. Ma il programma prevede anche l’appuntamento con un grande testo di Sofocle, l’Edipo Re, uno dei più magnetici tra quelli che l’antichità ci ha tramandato. E magnetica è la lettura che ne ha dato Andrea De Rosa, regista dalla cifra rigorosa e visionaria, qui affiancato per la drammaturgia da Fabrizio Sinisi. A seguire, un testo straordinario come il De Rerum Natura di Lucrezio, riscritto da un drammaturgo giovane ma stilisticamente maturo come Fabio Pisano, messo in scena da Davide Iodice, limpido regista creatore, da sempre dedito a una ricerca che si raccoglie nella scrittura scenica, e in una cifra poetica rivolta ai grandi temi dell’uomo.  Ultimo appuntamento, nel segno della fruttuosa collaborazione con l’INDA di Siracusa, è la Fedra di Euripide (nella traduzione di Nicola Crocetti) per la regia di Paul Curran, regista di notorietà mondiale, celebre anche per le sue innovative interpretazioni di opere classiche.

Dunque, la cancellatura di Isgrò come scrittura paradossale e filosofica, una scrittura che impedendoci di vedere eccita il fantasma di un’immagine che non possiamo più abitare, di una parola che non possiamo più leggere; la cecità di Edipo come abissale e tragica impossibilità della verità; la poesia di Lucrezio come ferita e rivelazione di ciò che è accaduto e potrebbe ancora accadere; la Fedra come tragedia della malattia mentale. Pompeii Theatrum Mundi continua a offrire visioni che nel nome del teatro sappiano declinare le tensioni del tempo in cui viviamo, e uno sguardo che sappia ricongiungere il passato al presente e al futuro.  

Roberto Andò
Direttore Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

Programma

13 – 15 giugno ore 21
ODISSEA CANCELLATA
di Emilio Isgrò
regia Giorgio Sangati
con Luciano Roman
e Clara Bocchino, Francesca Cercola, Eleonora Fardella, Francesca Fedeli, Gianluigi Montagnaro, Antonio Turco
installazione scenica Emilio Isgrò
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

27 – 29 giugno ore 21
DE RERUM NATURA
[There is no planet B]
liberamente ispirato al De Rerum Natura di Tito Lucrezio Caro
ideazione, adattamento e regia Davide Iodice
drammaturgia Fabio Pisano
con (in o.a) Aida Talliente, Ilaria Scarano, Carolina Cametti, Maria Teresa Battista, Greta Domenica EspositoSergio Del PreteWael Habib,
Giovanni Trono, Marco Palumbo, Emilio Vacca
e con la partecipazione straordinaria di ORCHESTRÌA
produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale
spettacolo fisso in abbonamento per la Stagione 2024/25

4 – 6 luglio ore 21
EDIPO RE
di Sofocle
traduzione Fabrizio Sinisi
adattamento e regia Andrea De Rosa
con (in o.a.) Francesca Cutolo, Francesca Della Monica, Marco Foschi, Roberto Latini, Frédérique Loliée, Fabio Pasquini 
produzione TPE – Teatro Piemonte Europa, Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, LAC Lugano Arte e Cultura, Teatro Nazionale di Genova, Emilia Romagna
Teatro ERT / Teatro Nazionale
spettacolo fisso in abbonamento per la Stagione 2024/25

11 – 13 luglio ore 21
FEDRA
Ippolito portatore di corona
di Euripide
traduzione Nicola Crocetti
regia Paul Curran
con (in o.a.) Ilaria Genatiempo, Riccardo Livermore, Sergio Mancinelli, Gaia Aprea, Alessandra Salamida, Alessandro Albertin,
Marcello Gravina, Giovanna Di Rauso 

produzione INDA – Istituto Nazionale del Dramma Antico

 

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