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BREVI INTERVISTE CON UOMINI SCHIFOSI

di David Foster Wallace, regia e drammaturgia Daniel Veronese

TEATRO SAN FERDINANDO 1 Febbraio 2022   6 Febbraio 2022
Teatro San Ferdinando, 2 Gennaio ore 21.00 e
Teatro San Ferdinando, 2 Febbraio ore 17.00 e
Teatro San Ferdinando, 2 Marzo ore 17.00 e
Teatro San Ferdinando, 2 Aprile ore 21.00 e
Teatro San Ferdinando, 2 Maggio ore 19.00 e
Teatro San Ferdinando, 2 Giugno ore 18.00 e
01/02/2022 ore 21.00
02/02/2022 ore 17.00
03/02/2022 ore 17.00
04/02/2022 ore 21.00
05/02/2022 ore 19.00
06/02/2022 ore 18.00

BREVI INTERVISTE CON UOMINI SCHIFOSI
di David Foster Wallace
traduzione Aldo Miguel Grompone e Gaia Silvestrini
regia e drammaturgia Daniel Veronese
con Lino Musella, Paolo Mazzarelli
foto di scena Marco Ghidelli

produzione Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, Marche Teatro, Carnezzeria, FOG
Triennale Milano Performing Arts, TPE Teatro Piemonte Europa
con il sostegno di Teatro di Roma – Teatro Nazionale e di Timbre 4 Madrid

durata 80′

Il drammaturgo e regista Daniel Veronese, maestro indiscusso del teatro argentino e nel continente latino-americano, porta in scena le Brevi interviste con uomini schifosi di David Foster Wallace, dando vita, con sguardo feroce e molto humor, a uno zibaldone di perversioni e meschinità, che ritraggono il maschio contemporaneo come un essere debole, che ricorre al cinismo se non alla violenza come principale modalità relazionale con l’altro sesso.

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L’ironia irresistibile di Wallace tratta la natura umana con una suprema abilità nel descrivere il quotidiano; il suo è uno humor talmente intriso di drammaticità da rasentare il sadismo.
Attraverso una rosa di racconti tratti dalle Brevi interviste con uomini schifosi, Veronese traccia una propria linea drammaturgica che racconta di uomini incapaci di avere relazioni armoniche con le donne, e ci invita a osservarli da vicino. C’è l’uomo che insulta la moglie che lo sta lasciando, la disprezza e la deride, come una cosetta incapace di vivere senza lui accanto a sostenerla; c’è l’uomo che vanta la propria infallibilità nel riconoscere la donna che ci sta senza fare storie; c’è quello che usa una propria deformazione per portarsi a letto quante più donne gli riesce; quello che rimorchia in aeroporto una giovane in lacrime perché appena abbandonata dall’amato: una galleria impietosa di mostri. Daniel Veronese traspone queste voci, scritte da Wallace in forma di monologo al maschile, in dialoghi tra un uomo e una donna. In scena però chiama a interpretarli due uomini, che si alternano nei due ruoli maschile e femminile, in una dialettica che mette in luce tutte le fragilità, le gelosie, il desiderio di possesso, la violenza, il cinismo insiti nei rapporti affettivi. Il risultato è comico e disturbante al tempo stesso.